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Kia Sportage 1.7 CRDi 141 cv DCT GT Line – Automobilissimo - prova su strada

Il SUV-conferma

Di strada il SUV della casa coreana ne ha ormai fatta tanta… sono infatti ormai più di 20 anni (esattamente 24, dalla presentazione nel 1993) che la Kia Sportage calca gli asfalti di tutto il mondo. All’inizio si trattava di una vettura piuttosto spartana, ma comunque molto robusta ed adatta anche agli usi più duri, ma già a partire dalla seconda serie nel 2004 e soprattutto con la terza serie del 2010, Kia ha fatto evolvere la propria vettura in un crescendo di design, qualità ed affidabilità, perdendo parte dell’anima fuoristradistica che contraddistingueva la prima serie per un comportamento più stradale, votato alla comodità degli occupanti, come ormai si richiede oggi.

Ormai i tempi in cui le Kia venivano considerate auto “povere”, di seconda classe, sono solo un puro ricordo.

Ricordo che ancora di più si allontana con questa ultima serie, la quarta, entrata in produzione nel 2016 che non stravolge la linea della terza serie ma la evolve con dettagli in grado di darle grinta ed eleganza, soprattutto se optate per l’allestimento GT-Line della nostra prova.

Esterni

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La linea appunto è conosciuta e la descriveremo brevemente, non essendo questa vettura una novità assoluta, poiché in questo caso la parte interessante per il nostro mercato è data dall’accoppiata motore-cambio: si tratta infatti di un’unità a gasolio da 1.7 litri (1685 cm3 a voler essere precisi) in grado di erogare 104 kW (141 cavalli) a 4000 giri/min, il tutto accoppiato ad un cambio automatico doppia frizione DCT (Dual-Clutch Transmission) a 7 rapporti.

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Esteticamente è la Kia Sportage che conosciamo: ben proporzionata, spaziosa (soprattutto dietro) e con una linea dal carattere molto europeo, sottolineato da questa ultima versione che dei nuovi fanali anteriori e posteriori. Se optate per l’allestimento GT-Line, avrete inoltre paraurti anteriori e posteriori con protezioni inferiori specifiche (in plastica ad effetto alluminio satinato) che riprendono la finitura satinata delle barre portatutto e quella cromata presente su tutta la cornice dei finestrini, sulla parte superiore delle maniglie, nella parte superiore delle minigonne e sul listello che unisce i fanali posteriori. Inoltre, le luci fendinebbia sono formate da 8 punti luci quadrati (4 per parte) posizionati ai lati della famosa griglia Tiger Nose dalle dimensioni importanti.

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Inoltre il tutto è concluso da cerchi in lega specifici da 19 pollici che calzano pneumatici 245/45 R19, quindi con spalla ribassata per essere su un SUV, che però non va ad inficiare troppo la comodità a bordo, con le asperità che vengono sempre digerite bene e solo quelle più secche risultano un po’ fastidiose.

Invece per quanto riguarda la rumorosità a bordo, questa rimane sempre a livelli accettabili e il rumore filtra solo attraverso i passaruota e il bagagliaio, dove i tecnici coreani hanno un po’ più lesinato con i materiali fonoassorbenti. Buono invece lo studio dell’aerodinamica di questa Kia Sportage: il coefficiente dichiarato è di 0.35, a cui però si contrappone una grossa superficie frontale che un po’ vanifica il miglioramento rispetto la serie precedente (essendo cambiato di poco lo stile dell’auto, gli ingegneri della Kia hanno lavorato di cesello sui dettagli e le appendici aerodinamiche, riducendo il cx di due punti percentuali); se non altro, il miglioramento è stato ben percepibile per la rumorosità nell’abitacolo.

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