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Privacy alla guida , tra disinteresse e preoccupazione.

Miti106

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((((((((Automobili e privacy, che disastro
privacy
di Nicodemo Angì
Pubblicato 11 settembre 2023 nella pubblicazione Al Volante.
"Mozilla Foundation ha esaminato la questione della raccolta e della gestione dei dati nelle automobili, scoprendo delle falle enormi. (vedi Al Volante del 11/09/2023, un articolo molto interessante)))))))))))))". Diciamo sempre, io personalmente, che no m'importa un fico secco. Col telefono un mano in questo momento ho già rinunciato alla mia privacy. Il mese scorso ho cambiato il tel di mia moglie, un redmi a prova di bomba ma ormai con la memoria agli sgoccioli con un tel da Apple. Non sono uno da iPhone ma visto che mia figlia ha già uno e sentendole parlare delle sue qualità ho preso un 13 ad un prezzo più che scontato. Visto che il 14 ha solo un cuore in più al processore mi sembrava strano pagarlo più di 200 euro in più. Comunque si dice che sono più sicuri , un termine che a me un po' sfugge visto che si inventano oggi i delinquenti del web. Poi leggendo questo articolo un po' di domande ho iniziato farmi. Fin dove si può arrivare ? Quanto potrei essere interessato io personalmente una volta al volante e collegato il telefono al software della vettura? Ha un senso che una persona qualunque pensi alla sua di privacy ancora come ad una condizione sine qua non mentre il nostro smartphone "parla" con la nostra vettura? Cosa fanno davvero queste aziende automobilistiche in questo senso?
 
Non ho capito molto bene quello che hai scritto, poi è anche vero che non mi sono messo a cercare l'articolo di cui parli; in ogni caso, la privacy "è un problema" solo se ti limiti a cliccare "accetta" per proseguire senza accendere il cervello.
 
L'articolo lo trovi nella pubblicazione Al Volante o nel sito ACI con due articoli nel 2016 e 2021.Mi è sembrato molto interessante. Tempo fa ho letto un articolo sulla possibilità di fermare un'auto tramite il suo software a distanza. Il titolo dell'articolo nel Al Volante è "Automobili e privacy, che disastro". L'inchiesta è svolta anche negli Stati Uniti dalla Mozilla fundation. Le case automobilistiche in causa sono Acura, Audi, BMW, Buick, Cadillac, Chevrolet, Chrysler, Dacia, Dodge, Fiat, Ford, GMC, Honda, Hyundai, Kia, Jeep, Lexus, Lincoln, Mercedes-Benz, Nissan, Renault, Subaru, Tesla, Toyota e Volkswagen. Non si tratta solo della privacy personale ma anche dei dati generali dell'auto "sotto attacco". Secondo Jacob Bangsgaard, Direttore Generale Regione I FIA, “I risultati sui veicoli appena testati dimostrano che i costruttori automobilistici di varie marche rilevano i dati in modo costantemente invasivo”. “Attualmente – sottolinea Bangsgaard - non esiste possibilità di scelta per i consumatori, dato che la trasmissione dei dati ai costruttori di auto è l’unica possibilità esistente, stabilita per default”. “I consumatori – ha concluso il Direttore Generale della Regione I FIA -meritano di più.” ACI è responsabile in Italia di questa campania di sensibilizzazione partita dal oltreoceano nel lontano 2016. La legge che dovrebbe essere ratificata a Brussels è in qualche cassetto a prendere polvere. Esiste anche il sito di questa iniziativa www.mycarmydata.eu. Ad esempio l'auto elettrica comunica con vari server anche da ferma o semplicemente collegata alla rete di ricarica. Condividendo dati personali molto specifici. Non proprio da "me ne frega nulla". Non si tratta più del semplice "accetta". Quello era il medio evo della comunicazione. Siamo ben lontani ormai.
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